2 MAGGIO 2022 by CORNAZ
L’installazione “Disinformation” di Yaroslav Gamolko allo Spazio Thetis di Venezia: ecco tutte le informazioni utili
Spazio Thetis, luogo di promozione e d’incontro tra artisti contemporanei ubicato nell’ Arsenale di Venezia, è lieto di presentare DISINFORMATION, la nuova scultura dell’artista Yaroslav Gamolko, che entrerà a far parte della sua collezione permanente grazie alla generosa donazione da parte dell’Artista.
Il titolo dell’opera, Disinformation, prende spunto dal periodo di pandemia che abbiamo vissuto durante questi ultimi due anni. Il tema della disinformazione viene interpretato dall’Artista attraverso il “Ready – Made” di Marcel Duchamp, in chiave Dadaista.
Su un piedistallo in ferro è posizionato uno sgabello ribaltato con sopra un sacco di plastica e al suo interno ritagli di quotidiani del periodo giugno – luglio 2021, che ponevano un forte accento sulla “lotta al Covid“ e su quella alle grandi Navi in laguna. Disinformation rappresenta una denuncia del caos e dello spaesamento provocato nelle persone dalla pandemia, anche a causa delle informazioni discordanti che giungevano dai Governi Nazionali, che si sono trovati in difficoltà nel dover affrontare una situazione nuova, sconosciuta e dai risvolti inaspettati.
DISINFORMATION
di YAROSLAV GAMOLKO
www.gamolkoart.eu
DOVE
Spazio Thetis, Arsenale Novissimo – Venezia VE
Vaporetto linea 4.1- 4.2 – 5.1- 5.2 Fermata: Bacini
ORARI DI VISITA
Da martedì a domenica dalle 10 alle 18
PRODUZIONE e ORGANIZZAZIONE
Spazio Thetis
Reporter
13 luglio 2021 22:30
Si intitola Prison Covid 19-21 la mostra che racconta i drammatici giorni dell’emergenza sanitaria attraverso venti opere di grande incisività realizzate dall’artista Yaroslav Gamolko, conosciuto anche come Andy Bonaparte. L’esposizione, curata dallo storico dell’arte Mauro Di Vito e patrocinata dalla Provincia di Pavia, si terrà fino al 15 luglio a Venezia, presso Spazio Liquido (Castello 103).
Il progetto di Gamolko inizia proprio da quel fatidico 9 marzo 2020, quando viene annunciato il primo lockdown: durante quel periodo di isolamento, infatti, il giovane si chiude nel suo garage-atelier di Casorate Primo (PV) e comincia a raccontare il senso di oppressione, la paura del contagio ma anche la speranza di un ritorno alla normalità attraverso colori fluorescenti, collage, resine e diodi illuminati.
«Prison Covid 19-21 ha avuto principalmente origine dalla cronaca e dal realismo informativo – spiega Gamolko mostrando i numerosissimi ritagli di giornale, parte integrante delle sue opere – ma si evolve verso uno stile artistico eterogeneo e d’avanguardia che narra la storia contemporanea principalmente attraverso la tecnica dell'action painting e la Pop Art». Vere protagoniste della mostra, racconta, sono le città che hanno cullato la sua creatività: ad essere esposte sono infatti le mappe di Brescia, Roma, Pavia, Venezia, riprodotte attraverso articoli di giornale e rivisitate secondo l’espressionismo astratto.
L’artista ventiseienne disegna fin da bambino ma la svolta avviene nel 2014, quando viene notato da Stefano Bressani nel contesto del progetto Pavia d’artista. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, Gamolko ha improntato il proprio percorso creativo sulla ricerca di nuovi stili artistici, volti a veicolare messaggi d’impegno sociale. Non a caso, una sezione dell’esposizione veneziana è dedicata alla difficile situazione politica in Bielorussia, sua nazione d’origine.
«È una mostra che parla a tutti perché chiunque ha provato la paura del contagio, l’isolamento e il disorientamento che ne è conseguito – racconta Gamolko –. Il progetto Prison Covid 19-21 continuerà fintanto che si protrarrà la pandemia. Sono già previste, per i prossimi tre mesi, altre esposizioni a Milano, Pavia, Casorate Primo e Brescia. La mostra verrà di volta in volta integrata con ulteriori pezzi: da quando sono qui a Venezia, ad esempio, grazie anche alle suggestioni che mi regala la città, ho già realizzato altre otto opere».
L’esposizione sarà visitabile, con ingresso libero e senza necessità di prenotazione, fino alle ore 19.00 di giovedì 15 luglio, giorno in cui si terrà il finissage con la lettura di alcune poesie di Alexandru Macovei.
Proteste in Bielorussia dopo elezioni, pestaggi e arresti
„
Protesta contro le elezioni-farsa nel suo Paese e solidarietà verso i cittadini che manifestano ormai da dieci giorni. L'artista bielorusso Yaroslav Gamolko, trapiantato a Milano, ha effettuato una performance artistica in piazzetta Brera, davanti all'Accademia in cui lui stesso si è diplomato, e poi anche in piazza del Duomo nel pomeriggio di martedì 18 agosto per sensibilizzare su quanto sta accadendo a Minsk e in altre città della Bielorussia.
Gamolko ha steso uno striscione bianco per terra e poi lo ha "macchiato" di vernice rossa, dopo avere disposto alcune fotografie rappresentative dell'attuale situazione in Bielorussia. La performance si è svolta a Brera, dopodiché tutto il materiale è stato trasportato fino in piazza Duomo.
Dal 4 al 9 agosto in Bielorussia si sono tenute le elezioni presidenziali. I risultati ufficiali dicono che ha vinto il presidente uscente Aleksandr Lukashenko, al potere dal 1994, con l'80% dei voti, contro il 10% alla principale oppositrice, Svetlana Tikhanovskaya, ma i sondaggi pre-elettorali davano per certa la vittoria di quest'ultima, moglie di un blogger che si voleva candidare ma è stato arrestato prima della presentazione dei nomi.
Dal 9 agosto si susseguono proteste in tutto il Paese, che nei primi giorni sono state brutalmente represse dalle forze dell'ordine con arresti e pestaggi indiscriminati, proseguiti anche nei centri di detenzione. Successivamente è stato indetto uno sciopero generale ancora in corso, e domenica 16 agosto centinaia di migliaia di persone hanno manifestato pacificamente a Minsk, e altre decine di migliaia in tante altre città bieolorusse, per chiedere la liberazione di tutti i detenuti, la punizione dei responsabili dei pestaggi e nuove elezioni. Lukashenko ha dovuto "aprire" a questa possibilità ma solo dopo una nuova Costituzione.
L'Unione Europea ha deciso che comminerà sanzioni mirate contro i responsabili dei pestaggi e degli arresti, mentre il presidente della Russia Vladimir Putin ha promesso sostegno militare a Lukashenko se sarà necessario "in presenza di minacce esterne".
“
Fabio Implicito
Potrebbe interessarti:
https://www.milanotoday.it/politica/proteste-bielorussia-artista-milano.html